5 Marzo 2021    Adriano Didonna

Continua il nostro viaggio tra i prodotti della nostra agrobiodiversità orticola; le nostre “Cartoline dell’Agrobiodiversità” ci portano a Conversano, alla scoperta del Fagiolino dall’Occhio.

Solitamente indicato quasi in tutta la Puglia con il nome di “Fagiolino pinto”, il  Fagiolino dall’Occhio appartiene alla specie botanica Vigna unguiculata (L.) Walp. subsp. unguiculata (L.) Walp ed è stato registrato come PAT nel 2016 grazie al lavoro del DISAAT dell’Università di Bari Aldo Moro, che ne ha determinato anche i seguenti caratteri: sostanza secca, ceneri, calcio, magnesio, potassio, sodio, boro, rame, ferro, manganese, zinco, proteine, fibre, vitamine idrosolubili e vitamine liposolubili.

Si tratta di un ortaggio che viene coltivato solitamente in piccoli appezzamenti di terra o in orti familiari; la varietà “Fagiolino Pinto” è presente principalmente in provincia di Bari a Conversano, Putignano e Locorotondo.

Questo PAT deve il suo nome alla particolarità dei suoi semi, generalmente di colore bianco opaco, quasi color crema, che presentano una caratteristica macchia scura intorno all’ilo, la quale fa somigliare il seme ad un vero e proprio occhio. Tali semi possono anche essere di colore nero, marrone chiaro o molto scuro tendente al nero, occasionalmente con variegature o piccole macchie circolari. In alcune forme la macchia intorno all’ilo presenta una colorazione differente tendente al marroncino o al grigio. 

La pianta del “Fagiolino Pinto” raggiunge solitamente un’altezza di circa 50-70 cm ed è caratterizzata da foglie di colore verde intenso. I fiori sono generalmente di colore bianco oppure bianco con varie sfumature più o meno intense di violetto o rosa-viola pallido; si aprono nelle prime ore del giorno per richiudersi a metà giornata. I baccelli presentano una forma cilindrica, di lunghezza pari circa a 12-15 cm e uno spessore tra 4 e 8 mm, e un colore verde scuro con la punta a striature viola. 

Il “Fagiolino Pinto” ha un ciclo di coltivazione che va da 70 a 100 giorni, predilige climi caldi e, nel nostro territorio, va seminato a partire da aprile. Il periodo di raccolta va da giugno/luglio a settembre, è scalare e, con opportune tecniche manuali che evitano traumi nelle zone di distacco del baccello, è possibile ottenere rifioriture continue e maturazioni di baccelli sulla stessa pianta.

Altre varietà di “Fagiolino dall’Occhio” presenti in Puglia sono il “Fagiolino pinto a seme nero” e il “Fagiolino pinto a metro”. Il primo è presente nei territori di Mola di Bari e Conversano, ed è caratterizzato da un baccello stretto e lungo, di piccola pezzatura e colore viola scuro molto intenso, un fiore violetto che sfuma nel bianco e semi di forma romboidale con tegumento liscio e di colore nero. Il secondo, detto “a metro” a causa dell’inusuale lunghezza della pianta a portamento rampicante, che può raggiungere addirittura il metro di estensione, è caratterizzato da baccelli stretti e molto lunghi, di colore verde, fiori di colore bianco e semi, reniformi ed allungati, di colore rosso mattone. 

Il Fagiolino dall’Occhio ci ha accompagnato in questa piccola parte di percorso, ma il nostro viaggio tra le varietà orticole tradizionali dei Comuni del Progetto non termina qui: il prossimo appuntamento ci porterà tra le campagne di Monopoli, dove scopriremo un altro PAT delle nostre “Cartoline dell’Agrobiodiversità”.

A presto, restate con noi!