11 Dicembre 2020    Massimiliano Renna

La masseria Curatori, risalente al 1700, prende il nome dal suo fondatore, il prete “curato” Stanisci che in questa tenuta decide di insediarsi in una Puglia a quel tempo dominata dagli Spagnoli.

Dal 1920 di proprietà della famiglia Contento, imprenditori agricoli da generazioni, la masseria Curatori vede cambiare, o meglio evolvere, la propria identità nel 1987, quando l’ultimo proprietario, Onofrio Contento, classe 1941, e sua moglie Lucrezia, decidono di avviare un’attività agrituristica.

Dopo alcuni anni, periodo necessario a concepire il progetto, a ottenere le necessarie autorizzazioni e a ristrutturare i locali finalizzati all’accoglienza, ecco che nella primavera del 1991, viene inaugurato l’agriturismo Masseria Curatori. L’obiettivo è quello di condividere con gli ospiti i genuini valori tradizionali e la cultura atavica della terra e dei suoi ritmi scanditi dalla passione verso la vita di campagna. A condurre l’attività è la stessa famiglia di Onofrio, che coniuga competenze diverse nei suoi cinque componenti (i due genitori e i tre figli maschi, Vito, Claudio e Fabrizio), pronti a sostenersi l’un l’altro, come le cinque dita di una mano, per garantire la buona riuscita di quello che inizialmente era un piccolo sogno.

Fiore all’occhiello di questo agriturismo è da subito la cucina di Lucrezia, che prepara con le sue stesse mani piatti della tradizione culinaria pugliese (purea di fave e cicorie, orecchiette con le cime di rapa, agnello al forno, panzerotti, zucchina alla poverella, ecc.), trasformando ciò che la generosa terra che circonda la masseria offre. Che sia il tempo di una breve sosta o un soggiorno di alcuni giorni, nelle stanze ricavate dalla ristrutturazione di un antico ovile nel contesto di un agrumeto chiuso da una cinta muraria suggestiva, gli avventori dell’agriturismo, provenienti dai comuni limitrofi, da altre regioni o dall’estero, si ritrovano così da quasi trent’anni a pranzo o a cena, intorno alla medesima tavola, in un caleidoscopio di sapori, racconti, sfaccettature, colori. Proprio questo è il piccolo miracolo che si rinnova ogni volta: il ritmo si rallenta, tempo e distanza si riducono consentendo alle persone di tornare a uno stile di vita sostenibile, in cui lo scambio sereno di opinioni, di storie, di prospettive culturali, rappresenta il tesoro raro ma preziosissimo di un vero agriturismo.

L’attività ricettiva, che si è evoluta nel tempo, restando però fedele alle sue originarie prerogative, è collaterale alla principale attività, che resta quella agricola e zootecnica. Infatti, l’azienda, secondo la sua vocazione quasi di ispirazione feudale di antica masseria pugliese, si regge sulla produzione di olio d’oliva, ricavato dalle piante secolari presenti intorno all’abitato e in altri terreni di proprietà della famiglia in agro di Polignano a Mare, di mandorle, carrube, ortaggi e altri frutti; inoltre una parte dei 13 ettari di terreno è adibita al pascolo e alla semina di foraggio, necessari poiché in masseria si allevano diverse tipologie di animali, dalle mucche (è ormai una delle poche aziende zootecniche della “marina” monopolitana) ai conigli, passando per cavalli, capre, maiali e galline.

Il tempo passa e le condizioni cambiano: i figli, ormai adulti, sono professionisti e hanno una propria autonomia familiare, ma la gratificazione per la storia condivisa in questa masseria e l’amore per le grandi opportunità che essa sa donare, hanno convinto la famiglia Contento a proseguire sulla scia della tradizione, per poter ancora condividere la bellezza della vita contadina, cosa rara ma per questo ancora più preziosa nella frenetica società contemporanea.