POLIGNANO
Polignano a Mare, è un comune della città metropolitana di Bari di circa 18.000 abitanti. Il nucleo più antico della cittadina sorge su uno sperone roccioso a strapiombo sul mare Adriatico a 33 chilometri a sud da Bari. L’economia del paese è essenzialmente basata sul turismo e l’orticoltura.
Di notevole interesse naturalistico sono le sue grotte marine e storicamente importanti sono il centro storico e i resti della dominazione romana.
Dal 2008 Polignano a Mare ha sempre ricevuto la Bandiera Blu, riconoscimento conferito dalla Foundation for Environmental Education alle località costiere europee che soddisfino criteri di qualità relativi a parametri delle acque di balneazione e al servizio offerto in relazione a parametri quali la pulizia delle spiagge e gli approdi turistici.
Il territorio comunale, delimitato a est dal Mare Adriatico, confina a nord con Mola di Bari, ad ovest con Conversano, a sud-ovest con Castellana Grotte a sud-est con Monopoli.
Esso si caratterizza per una costa alta e a tratti frastagliata, sulla quale hanno sbocco numerose lame. Una di queste, Lama Monachile, è la profonda insenatura immediatamente a ovest del centro storico, così chiamata perché in passato vi si è attestata la presenza della foca monaca. Altra importante è la Lama Santa Caterina. Lungo la costa sono numerose le grotte marine fra cui la Grotta delle Rondinelle.
Il paese ha una storia molto antica. Come in tutta l’area del sud est barese, anche a Polignano sono state rinvenute tracce di presenza umana, risalenti al neolitico, nella frazione di Santa Barbara. Secondo alcuni studiosi, l’antica città greca di Neapolis potrebbe essere una delle due colonie che, nel IV secolo a.C., Dionigi II di Siracusa fondò sulle coste adriatiche. Indagini archeologiche hanno rivelato l’esistenza di un villaggio risalente all’età del bronzo che, grazie alla sua posizione e agli approdi naturali, divenne un importante scalo portuale. Nel II millennio a.C., l’approdo degli Iapigi spinse gli abitanti dei villaggi a trasferirsi nella zona dell’attuale centro storico. Agli inizi del III secolo a.C., la zona di Polignano divenne importante punto strategico per la potenza di Taranto.
Fiorente centro di traffici, fu per i Romani un’importante statio lungo la via che collegava Roma a Brindisi. Nel VI secolo, Polignano fu sotto la giurisdizione dell’Impero Bizantino di cui fu adottata la religione ortodossa. Con l’avvento dei Normanni, che dominarono fino al 1194, il prestigio del paese crebbe, grazie anche all’opera dei Benedettini, presenti con due monasteri. La dominazione angioina rese ancora più fitti i rapporti commerciali con altri centri costieri e molti uomini d’affari e mercanti, anche veneziani, elessero Polignano a loro dimora. Nel XVI secolo in seguito all’assedio di Monopoli anche Polignano rientrerà sotto il dominio veneziano per vent’anni. Ancora oggi nel centro storico è presente il palazzo del Doge, dove risiedeva il governatore veneziano. Nel 1530 Polignano viene ceduta da Venezia a Carlo V imperatore di Spagna. Durante la dominazione aragonese, le attività commerciali si svilupparono sotto il controllo di espertissimi mercanti veneziani. Furono erette opere di difesa del paese, ad iniziare dalla costa. Il paese fu più volte visitato da reali: nel 1797, re Ferdinando I delle Due Sicilie, accompagnato da sua moglie e da suo figlio, vi si fermò durante il viaggio per Lecce e, dopo 10 anni anche il re Giuseppe Bonaparte vi fu ricevuto con grandi feste. Abolita la feudalità, Gioacchino Murat volle visitare il Regno di Napoli, compresa Polignano, per potenziarne le capacità militari.
Nonostante l’affaccio sul mare, l’assenza sino ad anni recenti di un porto sicuro per l’ormeggio delle imbarcazioni non ha permesso a Polignano a Mare di sviluppare la tradizione peschereccia che contraddistingue altri centri costieri della Puglia. L’economia del paese è stata pertanto legata per lo più all’agricoltura. Particolarmente nota è la produzione di verdura – soprattutto insalata e patate – e quella di olive. Molto rinomata, inoltre, è la produzione della tipica Carota di Polignano, detta anche “Bastinaca di San Vito”, un tradizionale ecotipo di carota, prodotta principalmente nella zona rurale della frazione di San Vito e riconosciuta anche da Slow Food.
Oggi l’economia locale è principalmente connessa con l’attività turistico-ricettiva. In primavera, la vendita e la degustazione sul posto di ricci di mare anima la frazione di San Vito.
Monumenti e luoghi d'interesse
Grotte di Polignano
Chiesa Matrice “Santa Maria Assunta”
Chiesa di Sant’Antonio
Chiesa di San Cosma e Damiano
Chiesa del Purgatorio
Abbazia di San Vito
Lama Monachile
Arco Marchesale
Piazza Aldo Moro
Monumento dei Caduti
Casa dell’Orologio
Piazza dell’Orologio
Sito di Santa Barbara
Sito di Madonna di Grottole
Torre Incina
Fondazione Museo Pino Pascali
Galleria d’Arte Nicole Scarpelli
Palazzo Ventura
Galleria del Ponte
Biblioteca Raffaele ChianteraEconomia