10 Febbraio 2021    Adriano Didonna

Per l’Organizzazione Mondiale del Turismo (United Nations World Tourism Organization, UNWTO) uno dei trend più in crescita negli ultimi anni è stato quello del turismo esperienziale ed enogastronomico, caratterizzato da forti afflussi turistici rivolti verso le aree di sviluppo rurale, con particolare riferimento a quelle caratterizzate dalla presenza di vini o prodotti agroalimentari di qualità legati alla tradizione (Garibaldi, 2020). 

L’effetto dell’enogastronomia sul turismo non si limita più esclusivamente all’acquisto di prodotti locali ma si è esteso, comprendendo, tra le altre attività, visite ai luoghi di produzione (aziende vitivinicole, birrifici, frantoi, caseifici, pastifici, etc.), degustazioni di piatti tradizionali in ristoranti storici, la partecipazione a cooking class, food tour ed eventi a tema cibo. 

Il nuovo turista enogastronomico è colui che mette al centro del proprio viaggio un’esperienza enogastronomica del territorio che lo ospita: durante il 2020, nonostante le problematiche causate dalla pandemia da COVID-19, il 94% dei turisti ha partecipato ad eventi ed esperienze legati al mondo del “Wine and Food” durante i propri viaggi. Inoltre, il 79% dei turisti, specialmente nella fascia di età tra i 25 e 35 anni, ha dichiarato di aver viaggiato per poter vivere esperienze a tema enogastronomico tipiche della meta di destinazione.

Ma come valorizzare una destinazione turistica-enogastronomica?

La conoscenza del patrimonio enogastronomico locale può essere un fattore fondamentale per la scelta della destinazione di viaggio: il turista consapevole, infatti, è sempre in cerca delle esperienze tipiche del territorio che decide di visitare. Tale consapevolezza deve svilupparsi nel turista tramite passaparola e, soprattutto, tramite attività di promozione del territorio, sviluppate attraverso strumenti di comunicazione online (blog, social media, etc.) e offline (programmi TV, riviste di settore, etc.). 

Ma prima di rendere consapevole il turista, bisogna rendere partecipe l’intera comunità in merito alle ricchezze culturali, tradizionali ed enogastronomiche del proprio territorio. Serve quindi un sistema di formazione ed informazione che possa intervenire sulle fondamenta del turismo, tramite attività di sensibilizzazione indirizzate ai cittadini su temi come la sostenibilità ambientale, la cultura del cibo, la riscoperta delle tradizioni culinarie locali.

Quali possono essere, quindi, le azioni da porre in essere per valorizzare i prodotti tipici di un territorio e le proprie tradizioni attraverso il turismo enogastronomico?

  • Differenziare l’offerta turistica, facendo leva sulle proprie tradizioni e sulla propria cultura enogastronomica, valorizzando i prodotti agroalimentari tipici del territorio e preservandone l’agrobiodiversità tipica;
  • Promuovere, attraverso un progetto di rete, un piano di turismo enogastronomico che abbracci a 360° tutte le esperienze tipiche della propria regione di appartenenza, offrendo al turista un percorso completo che lo faccia sentire perfettamente integrato nella cultura della destinazione scelta;
  • Valorizzare e preservare il paesaggio enogastronomico e rurale tradizionale. Il territorio è fortemente caratterizzato dalle colture tradizionali (ad esempio le distese di ulivi pugliesi o i campi coltivati con gli ortaggi tipici del territorio), che contribuiscono a creare un paesaggio unico che resta impresso nella mente del viaggiatore enogastronomico;
  • Raccontare e trasmettere la propria storia regionale, le proprie tradizioni. Esse vanno promosse tra gli abitanti della meta turistica attraverso processi di cittadinanza attiva; solo così è possibile creare uno storytelling efficace e coerente, che trasmetta i valori d’origine del territorio. 

Bibliografia
Garibaldi R., 2020. Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2020: trend e tendenze. Associazione Italiana Turismo Enogastronomico.