21 Dicembre 2020    Alessandra Spagnulo

Venerdì 11 dicembre 2020 è stato presentato in videoconferenza dalla “Fondazione Qualitavita” il XVIII Rapporto Ismea-Qualitavita, l’indagine socio-economica del comparto italiano agroalimentare in merito alle Denominazioni di Origine Protetta (DOP), Indicazioni Geografiche Protette (IGP) e Specialità Tradizionali Garantite (STG), confermando la solidità e la forza del sistema di sviluppo agroalimentare italiano sull’intero territorio nazionale.

In totale l’Italia registra 838 prodotti tra DOP, IGP e STG, risultando il Paese europeo con il maggior numero di prodotti a marchio registrato, per un valore di produzione di circa 16,9 miliardi di euro, che equivale al 19% del valore dell’intero settore agroalimentare.

La maggior parte dei prodotti a marchio registrato appartiene alla categoria vitivinicola, che conta 526 prodotti per un valore di produzione pari a 9.23 miliardi di euro, a fronte di 7,66 miliardi di euro relativi a tutti i diversi prodotti del comparto agroalimentare (escluso il vino). Pertanto, il settore del vino, da solo, copre più del 50% del valore di produzione complessivo (circa 17 miliardi).

In merito ai prodotti ortofrutticoli e cereali, emerge un forte squilibrio fra prodotti registrati e valore alla produzione della categoria: infatti sono presenti 116 prodotti, su 312 prodotti agroalimentari registrati, per un valore economico di settore pari a soli 318 milioni di euro. Pertanto, nonostante la categoria dei prodotti ortofrutticoli sia la più numerosa fra i prodotti “non vitivinicoli” a marchio registrato, essa contribuisce solo per il 1,87% al valore della produzione totale.

Perché questi risultati? Da cosa dipende questo limitato effetto sul mercato?

A seguito dei nostri studi e della nostra conoscenza del mercato ortofrutticolo, segmento di riferimento per il progetto “La Compagnia del Carosello”, siamo convinti che tali risultati derivino da due situazioni sintomatiche della produzione oggetto di studio.

In primo luogo, a differenza del comparto vitivinicolo, i prodotti ortofrutticoli sono spesso commercializzati senza aver subito processi di confezionamento o trasformazione, cioè senza il supporto delle condizioni di commercializzazione tipiche degli altri prodotti a marchio registrato (un esempio è l’uso delle etichette), spesso utilizzati dal consumatore per riconoscere il prodotto sul mercato. Una ragione è da ricercare nella natura intrinseca del settore, spesso composto prevalentemente da piccole imprese o piccoli agricoltori individuali. Vengono a mancare così le condizioni necessarie per la valorizzazione commerciale dei prodotti all’interno di mercati più ampi.

In secondo luogo, si rileva la scarsa propensione degli agricoltori italiani ad associarsi spontaneamente in cooperative per, da un lato, sopperire alle carenze economiche e strutturali del singolo imprenditore o micro-piccola imprese e, dall’altro, scambiarsi informazioni, tecniche e conoscenze utili allo sviluppo di tutto il comparto.

Per questi motivi, una strada alternativa da perseguire per la maggiore valorizzazione di questi prodotti ci sembra chiara ed evidente: la commercializzazione su filiera corta.

Tramite l’istituzione di forme di filiera corta è difatti possibile valorizzare a pieno queste eccellenze italiane, proponendo ai consumatori un prodotto fresco e a chilometro zero, di qualità accertata. Con le forme di filiera corta, il consumatore e l’agricoltore entrano a stretto contatto, permettendo anche una migliore diffusione dei sapori e delle tradizioni tipici del territorio.

Obiettivo della comunità del cibo proposta dal progetto “La Compagnia del Carosello” è proprio quello di costituire una rete attiva, formata da agricoltori locali, gruppi di acquisto solidale, esercizi commerciali e ristoratori, associazioni per la tutela della biodiversità, centri di ricerca e università al fine di realizzare forme di filiera corta e vendita diretta di prodotti ortofrutticoli, in linea con quanto enunciato dalla lettera b, co. 3 dell’art. 13 della legge 194/2015.

Vuoi far parte della nostra rete? Non esitare a contattarci, non vediamo l’ora di conoscere la tua storia!